Da oltre 10 anni lo Studio contribuisce al recupero di imbarcazioni d’epoca sostenendo progetti finalizzati all’ attività di restauro e di ricerca nonché alla promozione e alla diffusione della cultura del mare e delle tradizioni marinaresche.
In tale ambito si è condivisa e sostenuta l’iniziativa di alcuni operatori specializzati britannici diretta al restauro filologico dell’imbarcazione a vela “Bona Fide”, varata nell’isola di Wight nell’anno 1899 e vincitrice della medaglia d’oro alle olimpiadi del 1900.
Le ragioni che hanno indotto lo Studio a sostenere, nel corso degli ultimi anni, il restauro e le manifestazioni sportive di Bona Fide sono da ricercare non tanto nell’indubbio interesse storico e sportivo per un progetto del tutto avverinistico per l’epoca, e quindi per le straordinarie perfomances dell’imbarcazione, che le valsero sin dalle prime regate la denominazione di “invincible”, quanto nella straordinaria attualità delle motivazioni che indussero il primo armatore, Sir Howard Taylor, a partecipare all’ Exposition universelle du à Paris (nel cui ambito si svolsero le Olimpiadi) con un’imbarcazione commissionata al Cantiere Navale Charles Sibbick (Albert Yard) di Cowes (Isle of Wight) e alla quale si volle attribuire il nome di Bona Fide.
Negli ultimi anni dell’ottocento, lo Yachting viveva una stagione particolarmente vivace ed intensa: si susseguivano regate nel mediterraneo, in Scozia, nel Solent (sul quale si affaccia il glorioso Castle del Royal Yacht Squadron), nei mari bretoni e del nord. Ovunque era un fiorire di botteghe artigiane, cantieri, circoli e di iniziative avventurose. Per consentire alla caleidoscopica varietà di imbarcazioni di gareggiare “ad armi pari”, le organizzazioni sportive nazionali di Francia e Gran Bretagna (da sempre antagoniste) studiarono e promulgarono delle Regole di stazza (jauge Godinet – First Linear Rating Rule) il cui precipuo obiettivo era quello di consentire che, attraverso l’attribuzione di penalità e compensi, le imbarcazioni potessero competere con pari possibilità di vittoria.
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